Una mostra fotografica di oltre cento scatti in bianco e nero che offre una lettura panoramica “per immagini” delle feste popolari legate al passaggio dall'inverno alla primavera ancora oggi presenti in Umbria e Marche. Un tentativo per focalizzare l'attenzione sulle radici comuni di questi rituali, che, nonostante le proprie peculiarità storiche, ruotano tutte intorno all'elemento vegetale.
La mostra è articolata in tre sezioni che raccolgono le diverse tipologie di feste. La prima, “Albero del maggio”, raggruppa le celebrazioni caratterizzate dal taglio e dal trasporto in piazza di alberi di alto fusto, generalmente faggi, rintracciabili a San Pellegrino di Gualdo Tadino, in quattro centri della Valcastoriana in Valnerina (Preci, Campi, Ancarano e Castelvecchio), Isola Fossara di Scheggia, Castelgiorgio, Spelonga di Arquata del Tronto.
Nella sezione “Frasche d'onore”, documentata in Valtopina, l'albero del maggio è sostituito da semplici rami fioriti. Vari gli ambiti in cui si perpetua questa usanza: il principale è generalmente l'omaggio alla donna, ma il rito si ritrova anche associato al Cantamaggio o al termine di grandi lavori agricoli (mietitura, raccolta delle olive), nel qual caso assume un significato propiziatorio ed apotropaico.
Il terzo gruppo, “Torce in processione”, raggruppa i rituali che hanno come elemento caratteristico il fuoco, con tutte le implicazioni simboliche connesse. In questi casi l'elemento vegetale (rami o tronchi d'albero) è opportunamente lavorato per essere incendiato e portato in processione. I paesi in cui si pratica questa usanza sono Canalicchio, Vasciano di Todi, Itieli e S. Urbano di Narni e Grello di Gualdo Tadino.
Le Feste tradizionali del ciclo di Maggio nel centro Italia
Palazzo dei Consoli, Gubbio
075.9220693
(22-04-2005)
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